Il menù a Km0 del resto La Jardiniére

Dall’Umbria a Ouagà passando per il resto “La Jardinière” delle donne Burkinabè parte Terra Madre Burkina Faso 

Ouagà capitale del Burkina Faso, nel quartiere periferico di Cissin e più precisamente nell’arrondissement 1/Sector 5, si esce dal crepuscolo ombroso per immergersi nelle mille luci verdi e sapori, dal super proteico piatto Gaorè a base di fagioli al riso alla soumbala, del ristorante “La Jardinière”, dove si mangia quello che si produce localmente a sostegno dei produttori, delle produttrici e delle associazioni locali. A “La Jardinière” si mangia cibo buono, pulito e alla portata di tutti: i prodotti locali vengono prodotti, cucinati e trasformati dalle donne che partecipano a incontri di scambio e formazione con le donne dell’Associazione burkinabe’ La Saisonniere, per un modello “virtuoso” di lavoro collettivo e di pratiche agroecologiche.

Questa è la storia di un progetto di cooperazione internazionale allo sviluppo finanziato dal MAECI (Ministero Italiano degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale) della Ong Tamat, da anni attiva in Burkina Faso e legata alla resilienza e la diversità culturale delle suo popolo, con partner locale l’associazione ICCV/Nazemse, impegnata, tra gli altri, in progetti di sviluppo per facilitare e migliorare la partecipazione socio economica delle donne.

Il progetto del ristorante a vocazione sociale comunitaria e’ nato all’interno della creazione di una “Rete d'Acquisto per la Sicurezza Alimentare “, una Banca dei Cereali, una Boutique di cereali e ortaggi, formazione sul campo a cura di agronomi Italiani e Burkinabè, sostegno finanziario agli agricoltori e la realizzazione del ristornate “La Jardinière” inaugurato il 5 dicembre del 2015 in presenza di Bruno Gentile, Direttore dell’Ufficio per la Cooperazione italiana in Burkina Faso e con l’alto patrocinio del Ministero della Promozione delle Donne. Un’agricoltura quella praticata da Tamat nel mondo e in particolare nel Sahel, che garantisce cibo buono e salute, tutela delle risorse naturali e della varietà genetica, tutela dei saperi e dei sapori, che rendono unico e irripetibile ogni territorio e comunità.

A “La Jardinière” domenica 26 giugno si terrà l’incontro della rete di produttori e associazioni locali per il lancio di Terra Madre Burkina Faso. La rete slow per il Burkina Faso, con progetti legati alla tutela della biodiversità, aderisce a Fondazioni for Africa Burkina Faso, che vede numerose Fondazioni di origine bancaria insiemeein prima linea per la creazione, promozione e coordinamento di un partenariato per lo sviluppo sostenibile tra Italia e Burkina Faso. L’incontro prevede la partecipazione di 50 tra produttori, associazioni e rappresentanti delle istituzioni locali insieme per costruire un percorso comune e condiviso per aggregare risorse economiche e competenze, valorizzare saperi e saper fare.

Una storia questa di come la cooperazione internazionale allo sviluppo puo’ con successo intervenire nella filera agricola, garantire l’indipendenza e l’autonomia dei produttori e delle produttrici locali, attraverso un accesso adeguato alle risorse e ai servizi essenziali come la terra, la disponibilità di credito e la formazione. Una storia che risuona dei principi di cambiamento di quel giardino della rivoluzione di Thomas Sankara , sulla centralita’ della donna e della produttività agricola. La storia di come lo sviluppo umano locale e sostenibile passa innanzi tutto attraverso la partecipazione delle comunità!


Scopri di più ascolta il podcast dell’intervista con Piero Sunzini, Direttore Tamat Ong, su Periferie/Radio Popolare

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