alt

Sono anni che lavoriamo in Burkina Faso insieme ad i nostri colleghi-amici burkinabé. In zona rurale ma anche e soprattutto in capitale.

A Cissin, quartiere povero di Ougadougou, con i nostri partner locali di ICCV, abbiamo aperto una negozio di vendita di prodotti alimentari ed appena inaugurato un ristorante. Iniziative che stanno andando bene: gli abitanti del quartiere comprano al negozio perché i prezzi sono più bassi ed il profitto viene reinvestito in attività sociali; mangiano al ristorante perché i prezzi sono accessibili ma anche perché i piatti sono fatti con prodotti locali che provengono dai campi vicini ed i cuochi, opportunamente formati, fanno attenzione agli aspetti nutrizionali delle pietanze.

Questa è Ougadougou che conosciamo, che ci piace e con la quale continueremo a lavorare.

Gli attentati di venerdì sera, rivendicati dai terroristi islamici di Aqmi, che molti morti hanno causato anche in Mali ed in Algeria in questi anni, fanno parte di una strategia terrorista di dimensione mondiale. Non sappiamo se ci siano specificità legate al Burkina Faso ed alle sue dinamiche interne. Sappiamo però che noi - italiani, europei, “occidentali”- non possiamo ritenerci semplicemente estranei perché condanniamo senza esitazione questa barbarie terrorista. Conosciamo le storie del Burkina Faso, e dell’Africa sub-sahariana, fin dai tempi dell’assassinio del Presidente Thomas Sankarà, e conosciamo quindi tutte le implicazioni nazionali ed internazionali che ci sono state negli anni, non vogliamo solamente autoassolverci.

Tamat vuole continuare e continuerà le attività sul campo in Burkina Faso ma si impegnerà sempre più a discutere di quello che accade in Burkina Faso anche a Perugia, in Umbria, in Italia … le interconnessioni esistono e vogliamo conoscerle meglio.

Pin It