Il 13 giugno scorso è stato ufficialmente avviato il progetto denominato “Allevamento contrattuale e agricoltura familiare: sostegno alle resilienza delle popolazioni più vulnerabili della zona rurale di Loumbila”, finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri dello Stato italiano con il fondo dell’otto per mille dell’IRPEF devoluto dai cittadini alla diretta gestione statale per l’anno 2016.
Luca Piottoli, agronomo produzioni animali, e Piero Sunzini, direttore Tamat, insieme ad alcuni esperti agronomi locali durante la formazione su metodi moderni di allevamento avicolo in Burkina Faso
Questo progetto, tra i cui partner coinvolti vede anche ARCS Culture Solidali, si rivolge ai piccoli avicoltori e agli agricoltori delle famiglie vulnerabili di Loumbila, in Burkina Faso, un comune rurale a due passi dalla capitale Ouagadougou. Vuole essere un sostegno all’avicoltura contrattuale e agro-ecologia familiare, con lo scopo di creare un’integrazione tra allevatori e agricoltori, facilitando così l'accesso ai prodotti agroalimentari, al pollame e alle uova per la popolazione più povera e vulnerabile della zona. Prodotti sani e buoni a prezzo equo per i consumatori e guadagno etico per i produttori!
Tra gli obiettivi centrali dell’iniziativa ci sono quelli della lotta contro l'insicurezza alimentare, il degrado del suolo e la malnutrizione infantile, ma anche il contrasto alla disuguaglianza di genere, attraverso il coinvolgimento delle famiglie nel progetto e la generazione di reddito derivanti dalle attività.
Il progetto che vede Tamat capofila si pone in linea con il piano di sviluppo del Consiglio Comunale di Loumbila, presieduto dal Sindaco Paul Taryam Ilboudo, ed è ben legato al programma per uno sviluppo sostenibile del comune volto al miglioramento delle condizioni di vita della popolazione particolarmente vulnerabile.
Luca Piottoli agronomo produzioni animali: incontri con aziende agricole e visite di terreno, Burkina Faso giugno 2019
Per raggiungere questi obiettivi, saranno messe in atto molteplici attività, tra cui la selezione e la formazione tecnica di oltre cento piccoli avicoltori sui moderni metodi di allevamento e macellazione di pollame, la selezione e la formazione tecnica di un centinaio di famiglie vulnerabili sui metodi di produzione agro-ecologica, oltre alla formazione di tutti i beneficiari di progetto sulla creazione di micro-impresa e gestione del micro-credito, che verrà erogato ai richiedenti per lo sviluppo della propria attività di piccola trasformazione agro-alimentare o commercializzazione in loco di carne e uova.
In questo momento è in corso la prima missione del personale internazionale in Burkina Faso: lo zootecnico Luca Piottoli, ricercatore presso il Dipartimento di Scienze Agrarie, Ambientali e Alimentari dell’Università degli studi di Perugia con il prof. Cesare Castellini, si sta occupando della parte avicola, mentre Piero Sunzini, come agronomo senior, sta definendo le attività riguardanti le produzioni vegetali. Insieme con Denisa Raluca Savulescu, rappresentante paese Tamat in Burkina Faso, stanno già lavorando con riunioni di inquadramento, visite di terreno e di gruppo, incontri con aziende agricole, scambi con i professionisti del settore e le prime formazioni tecniche.
Con il supporto dell’agronomo e del coordinatore locale, sotto la supervisione del capo progetto, si stanno ora definendo i prossimi step per l’implementazione delle attività di questa iniziativa appena avviata grazie al finanziamento dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri dello Stato italiano con il fondo dell’otto per mille dell’IRPEF devoluto dai cittadini alla diretta gestione statale per l’anno 2016.